Il fu MJ23 oggi compie la bellezza di 52 anni.
Legato, come sempre, al mondo NBA (ora come proprietario dei Charlotte Hornets), Jordan rimane ancora uno dei pilastri di questo mondo grazie alle sue gesta.
Selezionato come terza scelta assoluta al draft del 1984 (dietro ad un altro mostro sacro come Olajuwon), MJ conosce la sua consacrazione nel basket che conta negli anni novanta.
A capo dei Tori di Chicago (che vantavano anche nomi del calibro di Grant e Pippen)e guidato da coach "Zen" Phil Jackson, Jordan riesce nell'impresa di vincere tre titoli consecutivi, dal 1991 al 1993, sconfiggendo franchige del calibro di Los Angeles Lakers (di Magic e Worthy), Portland Trail Blazers (di Drexler) e Phoenix Suns (di Sir Charls Barkley).
Dopo l'assassinio del padre, nel 1993, Michael decide di lasciare la palla a spicchi per cercare fortune nell'altro sport più importante d'America, il baseball.
Nonostante la sua determinazione, il giocatore non riesce ad affermarsi nella nuova disciplina; il richiamo del parquet diventa troppo forte e l'annuncio del grande ritorno viene dato il 18 marzo 1995.
Jordan torna alla pallacanestro, e ai suoi Bulls, e lo fa in grande stile.
Dopo la parentesi dei play - off del 1995 (con i Bulls eliminati dai Magic), MJ mostra di essere ancora il re incontrastato della lega ripetendo l'impresa del three - peat.
Annuncia il suo secondo, ma non definitivo, ritiro nel 1998 ma l'amore per questo gioco lo riporta ancora una volta alla ribalta dell'NBA con la maglia dei Washington Wizards (di cui è diventato proprietario nel frattempo).
Nel 2002 - 2003, con una media di 30.1 punti a partita, decide di appendere le scarpette al chiodo ma non di lasciare definitivamente questo mondo straordinario.
Infatti diventa prima GM dei Charlotte Bobcats e poi proprietario della franchigia, riuscendo nell'impresa di riportare il vecchio nome (Hornets) sulle maglie della squadra del North Carolina.
E arriviamo ai giorni nostri.
A 52 anni suonati e con una carica da ragazzino, MJ guida i suoi Hornets dagli spalti cercando di vedere, prima o poi, brillare ancora una volta l'anello fra le sue dita.
Alessandro Falanga
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