Più volte abbiamo parlato del rapporto
fra due dei quattro “moschettieri” italiani", Marco Belinelli e
Luigi “Gigi” Datome, e il basket d'oltreoceno.
Questa volta, invece, vogliamo
discutere delle altre due stelle nostrane e della loro strana
posizione nei rispettivi roster.
Per quanto riguarda la situazione in
casa Knicks si può dire che la rivoluzione firmata Phil Jackson è
appena cominciata.
Dopo lo scambio che ha portato J.R.
Smith e Iman Schumpert a Cleveland, il “maestro Zen” ha
deciso di liberarsi da subito dei contratti più pesanti (escluso
Melo), anche se prossimi alla scadenza.
La decisione rimanda ad un unico
indiziato in questo caso (data la scelta di mantenere ancora
Stoudemire, salvo decisioni clamorose dell'ala dopo l'ASG): Andrea
Bargnani.
Il calvaro dell'ormai ex “Mago” è
cominciato nel 2011 quando i primi malori al polpaccio gli costano molto in termini di rendimento.
La stagione regolare in corso è stata
ancora più tragica per Andrea che è riuscito a giocare solamente due partite, o meglio
una partita e due minuti, a causa dei continui guai muscolari.
La sua condizione e soprattutto il sugo
mega contratto (10.5 mln) in scadenza hanno convinto la dirigenza blu - arancio a trovare una soluzione definitiva: IL TAGLIO.
Il lungo ex Treviso si trova in una
posizione molto scomodo che può mettere seriamente a repentaglio la sua
carriera nel basket a stelle e strisce.
Infatti sono poche le squadre disposte
ad ingaggiare l'azzurro, avendolo a mezzo servizio, e per di più a strapagarlo per stare in infermeria.
Il pessimo record di 19 – 31 e le
continue defezioni hanno fatto risuonare il campanello dall'allarme
tra i dirigenti del Colorado.
Il GM Tim Connelly ha infatti
dichiarato che tutta la squadra è sul mercato e non solo i “soliti”
Chandler e McGee.
Il Gallo è reduce da una stagione
stroncata dalla rottura del legamento (la scorsa) e da un'operazione al menisco
nel dicembre del 2014.
I suoi numeri stanno tornando quelli di
sempre ma lo smalto non è più quello di una volta.
Rispetto a Bargnani il suo destino
sarebbe roseo in ogni caso, in quanto la permanenza a Denver
coinciderebbe con una rinascita da protagonista nei Nuggets (data la
quasi certa cessione di Chandler a cui ruberebbe il posto) e anche
una possibile trade lo renderebbe strategico per qualunque squadra.
Danilo sembra quasi avere l'occasione
di una vita in cui può dimostrare, ancora di più, il suo valore e
prendersi i meritati applausi, come già accaduto al Beli.
Il mondo NBA riserva sempre tante
sorprese e fino alla trade deadline del 19 febbraio può
succedere di tutto.
FORZA RAGAZZI!!
Alessandro Falanga
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