mercoledì 20 gennaio 2016

La nuova Italia di Messina e l'obiettivo Rio 2016

Ettore Messina presentato ufficialmente alla stampa nazionale. L'obiettivo numero uno è il pre-olimpico assegnato a Torino

Questa mattina alle ore 10:00, presso il salone d’Onore del Coni a Roma, è stato presentato ufficialmente il nuovo coach dell'ItalBasket Ettore Messina.
Alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e di quello della Fip Gianni Petrucci, il pluridecorato allenatore, ambientatosi ormai da anni al mondo NBA (prima come vice di Brown ai Lakers, con la parentesi CSKA di ritorno, e poi come vice di Popovic agli Spurs), ha mostrato tutto il suo entusiasmo e tutta la sua emozione nel tornare in azzurro dopo ventitrè anni di assenza.
Era il lontano 1993 quando un giovane Messina entra a far parte dello staff della nazionale come head coach; da allora cominciano una serie di successi quali l'oro ai Giochi del mediterrano del 1993, l'argento ai Goodwill Games di San Pietroburgo del 1994 e l'argento al Campionato Europeo del 1997.
Dopo quella fantastica esperienza vince praticamente tutto in Italia ed in Europa e il suo approdo in NBA lo consacra come uno dei maggiori allenatori continentali.
Nella sua giornata, il neo coach dell'Italia spazia praticamente su tutto senza nascondere un pizzico di emozione:
Ettore Messina
"Non posso garantirvi che andremo a Rio, ma abbiamo le carte in regola per qualificarci. Non sarò il vostro Roosevelt come Petrucci che crede nei sogni impossibili e li alimenta. Io, invece, sono come Winston Churchill e vi prometto lacrime, sudore e sangue. Tornare qui è una emozione forte. Allora non sapevo cosa comportasse allenare la nazionale, ora so che è un grande onore e una grande responsabilità. Il preolimpico di Torino è importante perché ci sarà una spinta da parte dei tifosi molto importante. Però dobbiamo essere bravi a non farci travolgere da tutto questo. Tutto questo affetto mi emoziona, lo sento veramente e spero di  poterlo ricambiare con i risultati. Non sarà facile ma ci proveremo."
Il gradito ritorno alla guida degli azzurri, dopo l'esperienza in agro-dolce con Pianigiani (di recente coinvolto, anche in maniera più o meno grave, nello scandalo MPS Siena), mostra la chiara volontà sia di far riemergere il movimento cestistico nazionale che di raggiungere l'obiettivo Rio 2016.
Per ricalcare i paruqet della competizione a "cinque cerchi", lontani due edizioni (precisamente dal grande cammino del 2004, culminato con l'argento, sotto la guida di Carlo Recalcati), l'Italia sarà obbligata a vincere il torneo pre-olimpico che si svolgerà a Torino (come confermato dalla FIBA nei giorni scorsi).
L'organizzazione della mini competizione, che mostra il doppio binario percorso dalla Fip nella questione FIBA vs EuroLeague, comporta, però, il confronto con delle vere e proprie corazzate.
Tra le 18 squadre coinvolte (Angola, Canada, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Iran, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Portorico, Senegal, Serbia, Tunisia, Lettonia, Croazia e Turchia) l'ItalBasket riuscirà ad evitare solamente Serbia e Filippine (le altre due organizzatrici dei tornei) ma si troverà inevitabilmente di fronte a corazzate come Francia, Grecia, Turchia e Croazia (che intendono riscattare la figuraccia rimediata agli scorsi Europei) o roster di tutto rispetto quali Canada (in cui militano due ex prime scelte al draft NBA quali Bennet e Wiggins) e Senegal (che ha mostrato grande carisma negi giochi africani).
La corsa verso Rio è appena cominciata e le premesse, almeno per il momento, sembrano confermare l'entusiasmo presente attorno al movimento azzurro.
(Immagini da www.fip.it )

Alessandro Falanga



SE TI E' PIACIUTO QUESTO ARTICOLO POTREBBE INTERESSARTI: 




Paura e delirio nel basket italiano

Beko All Star Game: tanto spettacolo e pochi italiani

Tankare stanca: il nuovo disastroso corso dei Los Angeles Lakers

Nessun commento:

Posta un commento