Molte volte però il sogno si tramuta in un vero e proprio incubo e di frequente a viverlo sono i giocatori italiani.
Prima delle affermazioni di Bargnani, Belinelli e Gallinari i talenti nostrani non erano visti di buon occhio olteoceano e il più delle volte erano costretti a scaldare per una intera stagione la panchina prima di tornare nel vecchio continente.
I vari Dino Meneghin (scelto alla 182 da Atlanta), Augusto Binelli (scelto alla 40 secondo giro da Atlanta) Walter Magnifico (selezionato da Atlanta), Stefano Rusconi (scelto da Phoenix) e Vincenzo Esposito (scelto dai Toronto Raptors) nonostante il loro talento, di gran lunga espresso nelle competizioni europee, sono stati costretti a tornare in patria e cambiare i loro piani.
Una sorte simile è capitata ad un altro grande del nostro basket: Luigi "Gigi" Datome.
Cresciuto nelle giovanili del Santa Croce Olbia e passato poi per Siena, Scafati e Roma, Datome si trova, il 15 luglio 2013, davanti l'occasione della vita: un contratto da professionista con i Detroit Pistons.
Il giocatore sardo accetta volentieri la ghiotta occasione ma da subito nota qualcosa che non va: il minutaggio è scarso e il coach sembra non fidarsi di lui.
La stagione appena cominciata, nonostante il cambio di allenatore (Stan Van Gundy), lo vede sempre più ai margini delle rotazioni nonostante le rassicurazioni dello stesso coach durante la pre-season.
La partita con i Los Angeles Lakers (persa per 106 - 96), e i continui disastri della "Motor city", permettono a Datome di esordire e di mostrare tutte le sue qualità.
Entrato nell'ultimo quarto (per rimanerci fino a fine partita) riesce a mettere a segno una prestazione da 7 pts, 1 rbo, 1 asst e 1 stl.
Lo scorcio di partita giocato dall'ala italiana permette di fare una serie di riflessioni.
In primo luogo il quarto giocato da Datome&co(tutte seconde linee quali Augustin, Jerebko e Butler) è stato il migliore per la squadra che è riuscita anche a vincere il periodo per 31-25.
In secondo luogo le pessime prestazioni della squadra dovrebbero far riflettere l'allenatore ex Magic in quanto:
- il quintetto titolare ha mostrato ampiamente di non avere stimoli facendosi surclassare più volte. Il lancio di giocatori dalla panchina, quali Datome, potrebbe far alzare il morale tanto ai singoli, data l'opportunità concessa, quanto alla squadra evitando figuracce in mezzo al campo
- la manovra di attacco dei Pistons risulta sempre confusa e senza idee. L'inserimento di un giocatore come Datome consentirebbe di allargare il campo permettendo anche maggiori giocate dalla lunga distanza
- la difesa avrebbe, inoltre, maggiore peso da affiancare a quello di Smith, Drummond e Monroe
Nella speranza di un più ampio spazio nelle rotazioni della squadra dopo la convincente prestazione contro LA, godiamoci le gesta dell'ala sarda.
GO GIGI!!!!
Alessandro Falanga
Nessun commento:
Posta un commento