La stagione regolare si è chiusa con lo scontato dominio di Milano (con il record di 26 - 4) ma con tante sorprese fra le altre sette qualificate.
La squadra che maggiormente si è distinta subito dopo i Campioni d'Italia in carica è l'Umana Reyer Venezia.
Come preannunciato ad inizio stagione, Venezia si è rivelata la cenerentola del nostro campionato grazie all'immensa competenza tecnica di coach Recalcati (vero colpo di mercato estivo) e all'estro cestistico di Stone, Goss, Peric e del gruppo ex Mens Sana Siena (Viggiano, Ress, Ortner, Nelson).
Il secondo posto ottenuto in campionato (record 22 - 8) ha entusiasmato tutto l'ambiente veneto tanto da indurre la dirigenza completare il roster con un ulteriore tassello: Pietro Aradori.
La guardia/ala originaria di Brescia ha vissuto una stagione altalenante e alquanto strana.
Infatti, dopo l'addio a Cantù (e le successive polemiche sul livello del campionato e sui club), Pietro è sbarcato nel campionato turco in cerca di fortuna con la maglia del Galatasaray.
I risultati al di sotto delle aspettative (a cui si aggiunge il suo basso minutaggio) e, soprattutto, i problemi finanziari lo costringono ad abbandonare quasi subito la squadra di Atam.
Il periodo di inattività è breve e le offerte non tardano ad arrivare; Pietro, però continua a guardare oltre lo stivale, trovando un porto sicuro in Spagna all'Estudiantes de Madrid.
Malgrado le ambizioni della nuova squadra non siano di alto profilo, Aradori decide di mettersi totalmente in discussione in questa nuova avventura.
A Madrid dopo sole venti partite, ed una salvezza raggiunta nel finale di stagione, la guardia/ala lascia il segno tanto da trovare attestati di stima ovunque.
Raggiunto l'obiettivo in Spagna, Pietro riceve una proposta che non si può rifiutare dalla Reyer.
Le prime dichiarazioni hanno subito entusiasmato tutto l'ambiente veneto ("Sono qui per aiutare Venezia e andare più avanti possibile nei playoff. Venezia ha disputato un grandissimo campionato, mi hanno detto tutti che è un bel gruppo, sono qui per dare una mano, con la mia esperienza, la voglia di vincere e di fare gruppo".) che è ben consapevole della capacità di spostare gli equilibri del giocatore.
Nello scacchiere di Recalcati dovrebbe ricoprire il ruolo di 3, rubando qualche minuto a Dulkys e Viggiano, ma potrebbe facilmente ricoprire anche quello di 2 in quintetti più fisici.
L'attitudine del coach a schierare quintetti bassi che si allargano sul perimetro, inoltre, lo rendono un'arma in più per la squadra grazie anche alle sue ottime doti da 3.
BENTORNATO E IN BOCCA AL LUPO!!
Alessandro Falanga
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