Beko Supercoppa 2015 |
Gli uomini di Max Menetti mettono più di una volta in difficoltà gli avversari con la difesa solida, il pressing sul portatore di palla e l'aggressività a tutto campo.
Milano, ancora indietro nella condizione e nella chimica di squadra, paga le troppe palle perse e gli eccessivi errori dalla "linea della carità".
La cronaca
Entrambi gli allenatori decidono di partire dai quintetti classici con S. Gentile, Aradori, Kaukenas, Polonara e Lavrinovic da un lato e Cinciarini, A. Gentile, Jenkins, McLean e Macvan dall'altro.
Sin dall'inizio si capisce che sarà una partita molto dura con difesa arcigne ed aggressive sugli attacchi avversari.
Milano, però, risulta più imprecisa in attacco e, nonostante i soli 2 punti in tre minuti (S. Gentile), Reggio Emilia sembra gestire la partita.
I meneghini si aggrappano letteralmente a A. Gentile ma il capitano dell'EA7 non può nulla contro la difesa avversaria (sugli scudi con una stoppata di Polonara) e la successiva tripla in contropiede di Kaukenas.
Repesa non ci sta e dopo un time - out durissimo la squadra reagisce, cominciando a sparare dalla lunga distanza prima con Macvan e poi con Jenkins (che nel frattempo commette il secondo fallo personale) e Simon.
Nel finale sale in cattedra Andrea Della Valle che prima ruba pulla in difesa e poi riporta avanti i suoi con un contropiede.
Il primo periodo si chiude sul 22 - 19.
Secondo quarto che riparte come si era chiuso, con Reggio Emilia ordinata in difesa e composta in attacco (con una gran tripla di Lavrinovic) e Milano confusa e spesso superficiale.
I lombardi, con l'ingresso di Gani Lawal, decidono di cambiare strategia e attaccare il pitturato dove riescono a mettere più volte in difficoltà il gigante lituano della GrissinBon.
Nel momento migliore di Milano, però, torna in cattedra Reggio Emilia che con Della Valle (10 pts a 6:44) e De Nicolao (palla rubata a Cinciarini; 4 perse) comincia a prendere il largo nel risultato.
Il ritorno di McLean ripristina l'equilibrio in campo ( nonostante 1/10 ai liberi della squadra) e l'EA7 si riporta sotto grazie alle triple di Jenkins e Hummel, pur non riuscendo ad arrivare al pareggio dopo una persa di Polonara.
Nel finale bellissima sfida in casa Gentile senza esclusione di colpi.
Primo tempo che finisce sul 39 - 36.
Secondo tempo che si apre con una fase di studio fra le squadra e diversi errori da entrambe le parti.
La partita si anima solamente a metà quarto quando sale in cattedra S. Gentile; il figlio maggiore di Nando prima difende su Lafayette e poi colpisce due volte da tre.
Milano non ci stà e risponde immediatamente con Simon che prima colpisce per ben tre volte dai 6,75 e poi ristabilisce la parità con una penetrazione centrale.
Nel periodo peggiore della GrissinBon la squadra viene trainata dai soliti Polonara e S. Gentile che dalla lunga distanza ristabiliscono la doppia cifra di vantaggio.
Il terzo quarto si chiude con un'interferenza di Hummel, su un tiro di Vereemenko dopo un rimbalzo, e con Reggio Emilia avanti di 11 (61 - 50).
Nell'ultimo periodo Milano parte forte (2+1 di Hummel dopo una stoppata presa da Polonara) ma la squadra butta al vento quanto fatto di buono con due falli consecutivi di Simon e A. Gentile.
La compagine di Menetti comincia a crederci seriamente e il canestro di Vereemenko (che rompe la copertura in plastica del tabellone) e la tripla di Silins (che primeggia anche in difesa) fanno ben sperare.
Nonostante l'ottimo lavoro di Cinciarini, che cerca di scuotere la sua squadra con una tripla ed una palla rubata, le troppe palle perse (clamorosi i passi di Lawal su una recuperata e il missile di McLean per Jenkins) e i falli regalati in difesa complicano la vita a Repesa&co.
L'aggressività e i raddoppi sul portatore di palla di Reggio Emilia spengono definitivamente la luce all'attacco dell'EA7 che dopo il tiro da due di Kaukenas, a pochi secondi dalla sirena, sventola bandiera bianca.
Vince meritatamente la GrissinBon (80 - 68 il finale) che conquista il suo primo titolo nazionale dopo
aver sfiorato lo scudetto la scorsa stagione.
Alessandro Falanga
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