martedì 26 luglio 2016

La strada verso un inevitabile declino: le "strane" storie di Amar'e Stoudemire e Andrea Bargnani

Stoudemire e Bargnani legati da un insolito destino. L'ala americana annuncia il ritiro mentre il Mago approda al Baskonia per rilanciarsi
 
Stoudemire e Bargnani
L'NBA è un mondo particolare che in un sol momento riesce a farti entrare nell'Olimpo del Basket o farti sprofondare nelle viscere degli inferi.
Quando, pur avendo tanto talento, rientri nel secondo gruppo, vuoi per scarsa attitudine al basket stelle e strisce o per contratti faraonici che ti "annullano" dal punto di vista cestistico, il tuo destino è inevitabilmente segnato.
Questa triste sorte ha investito due giocatori, entrambi lunghi, le cui storie sono state segnate da una serie di "errori" che hanno, letteralmente, condannato la loro vita nella palla a spicchi.
Parliamo di Amar'e Stoudemire e Andrea Bargnani, legati da un insolito, e beffardo, destino che porta direttamente al loro declino nel basket USA.
Per quanto riguarda il lungo ex Miami Heat, il destino sembrava segnato diversi anni fa quando con la canotta dei Knicks si distinse più per le figuracce al MSG che per i successi.
Il lungo dominante dei Suns di D'Antoni, infatti, era solamente un lontano ricordo e l'uomo della provvidenza, in vista di un rilancio di New York, divenne ben presto l'uomo dei disastri.
Oltre al danno prettamente sportivo, Amar'e verrà ricordato anche per il mega contratto offerto da NY durante le free agency del 2010, che ha condannato i blu-arancio della grande mela a "campagne acquisti" sterili a causa del cap intasato.
Nonostante la dignitosa stagione in maglia Heat, dove fu costretto a sgomitare parecchio per ottenere minuti, non è riuscito ad entrare nei piani di una franchigia NBA e per questa ragione ha annunciato il ritiro a soli 34 anni.
Bargnani, Stoudemire e Calderon
Nel secondo caso, invece, la situazione è leggermente più complicata e il giocatore è stato costretto a
compiere delle scelte per tenere, ancora, a galla la propria carriera.
Il Mago, dopo il taglio da parte dei Nets e il fallimento del pre-olimpico, ha deciso di approdare al Baskonia, tornando dopo dieci anni di NBA in Europa, per sostituire il greco Bourussis (tornato in partia tra le fila del Panathinaikos).
A differenza di Stat, per Bargnani l'estromissione dal mondo NBA è stata possibile sia per le scelte sbagliate del giocatore (quali l'approdo nelle due compagini newyorkesi), che lo hanno fatto ben presto rientrare fra le peggiori prime scelte del Draft, che per i troppi infortuni patiti durante le passate stagioni.
In terra spagnola, dove il campionato (al contrario di quello italiano) si preannuncia avvincente, avrà sicuramente la possibilità di riscattarsi e di tentare di nuovo il salto oltreoceano.

"Tutti i ragazzi hanno bisogno di un piccolo aiuto, di una piccola speranza e di qualcuno che creda in loro". - Earvin "Magic" Johnson


Alessandro Falanga

Imaggini da www.hoopshabit.com

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sabato 9 luglio 2016

FIBA Qualifying Tournament 2016:trionfa la Croazia all'overtime per 84-78.Azzurri ancora fuori dalle Olimpiadi

Al FIBA Qualifying Tournament 2016 trionfa la Croazia di Saric e Bogdanovic che sconfigge gli azzurri all'overtime per 84-78. Ennessimo fallimento per l'ItalBasket che salta la terza Olimpiade consecutiva
 
FIBA Qualifying Tournament 2016
Non sono serviti a nulla il nuovo coach, il nuovo gioco basato sulla difesa e il grande cuore messo in campo dall'ItalBasket.
La squadra di Messina esce a testa alta dopo la sconfitta per 84-78 contro la Croazia ma rimane ancora una volta fuori dai giochi olimpici (terzo appuntamento consecutivo mancato per gli azzurri).
La squadra, che dopo la sconfitta della Grecia in semifinale credeva nel colpaccio, non riesce a sfruttare il fattore campo, facendo venir meno tutte le aspettative su una delle più forti, e organizzate, nazionali degli ultimi dieci anni.
La partita è stata, senza dubbio, la più spettacolare di tutto il torneo con i croati che hanno fatto prevalere sia l'esperienza che le abilità dei singoli.
Gli azzurri, che non hanno di certo sfigurato contro gli avversari, pagano i troppi falli concessi (alcuni fischiati con troppa leggerezza) e la capacità di allungare nei momenti chiave.
I vari esperimenti visti anche nelle altre partite pagano, in questo caso, fino ad un certo punto e le continue forzature (soprattutto nei finali dell'ultimo quarto e dell'overtime) non permettono alla nazionale di esprimersi come in altre occasioni.
Oltre al rammarico, per l'occasione sfumata alla fine, riemerge l'annosa analisi sullo stato di salute del basket italiano.
Pur avendo permesso a tanti nuovi talenti di esprimersi nelle diverse fasi dell' "avventura", questo FIBA Qualifying Tournament 2016 ha sottolineato le carenze del movimento cestitico nostrano che si mostrano, di volta in volta, con mancanze un pò in ogni ruolo, non permettono il vero e proprio salto di qualità.

Inoltre, nonostante la presenza di una stella come Messina, si è notata la lacuna "dell'ultimo tiro" in cui la nazionale ha evidenziato, come accaduto in altre occasioni, di non essere ancora in grado di raggiungere traguardi importanti che le avrebbero permesso di entrare tra le grandi d'Europa.
Questa sconfitta, che brucia tantissimo e che rischia di mettere in discussione l'intero nuovo progetto, servirà sicuramente a riflettere, cercando di mettere in atto un piano per le future competizioni.
Infine, considerando i pochi lati positivi della situazione, si può dire che certamente la Fip, dato l'ennesimo fallimento, comincerà a badare più alla "protezione" delle stelle del futuro (attuando ad esempio la tanto decantata formula del 6+6, rinviata di un anno) che alle "beghe" inutili su chi deve giocare questa o quella coppa.


Alessandro Falanga

Immagini da http://www.fiba.com/it/oqt/italy/2016


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martedì 5 luglio 2016

FIBA Qualifying Tournament 2016: vittoria per 67-60 e primo posto nel gruppo per l'ItalBasket

Seconda vittoria e primo posto nel girone per l'ItalBasket di Messina al FIBA Qualifying Tournament. Belinelli e Hackett i trascinatori del gruppo azzurro

FIBA Qualifying Tournament 2016
Dopo la meritata vittoria di ieri contro la Tunisia, l'ItalBasket targata Messina torna a vincere al PalaOlimpico di Torino contro la corazzata Croazia.
Partita perfetta per gli azzurri che hanno mostrato tanta qualità in difesa (quella che in più di una occasione è mancata nella gestione Pianigiani) e nervi saldi fino alla fine.
Rispetto alla gara di ieri, questa volta c'è stata partita vera e lo si è visto fin dalla palla a due iniziale.
Anche in questo caso il coach, oltre ad un'ottima gestione degli uomini in panchina, è riuscito a dare un tocco del tutto personale all'assetto complessivo di squadra.
Ciò si evince da diversi aspetti che hanno permesso all'ItalBasket di scendere in campo con il giusto atteggiamento, tipico del roster sicuro dei propri mezzi, e con la voglia di condurre sempre la partita.
Considerando l'atteggiamento difensivo, anche attraverso un paragone con la gara contro la Tunisia, si può dire che, a parte qualche sbavatura su Bogdanovic nel primo tempo, i giocatori hanno eseguito alla perfezione i dettami di Messina.
Aggressività e fisicità sui lunghi, finte di raddoppio in casi di "pericolo" e cambi nei momenti cruciali del match sono i punti forti della nostra nazionale.
In attacco, invece, come la scorsa volta si è tenuto un andamento "atipico" rispetto al classico "gioco europeo" (fondato per lo più sull'allargamento del campo), con i continui attacchi al ferro che sono valsi, più volte, il "bottino pieno".
Diversamente dalle precedenti uscite sono stati ripresi diversi schemi visti anni a dietro, come il Gallinari che da Datome) o il quintetto basso con Melli da 5, che però sono serviti più a disorientare l'avversario che alle giocate dalla lunga distanza (quasi mai provate con le tattiche descritte).
quintetto con il falso 5 (spot occupato sia da
Le bombe dai 6,75 vengono riservate solo agli specialisti e solo in determinate occasioni tali da permettere un giusto equilibrio tra i tentativi di prenetrazione e quelli lungo l'arco.
Le rotazioni, data anche l'importanza della partita, hanno messo in evidenza le "note stonate" rilevabili nelle scelte effettuate dal coach.
I trenta minuti abbondanti di Hackett e l'insistenza nella marcatura di un 4 puro su Saric hanno mostrato sia la totale sfiducia nei confornti di Poeta che la "testardaggine" verso soluzioni non sempre ottimali (il povero Melli, per un determinato periodo, è stato letteralmente surclassato dall'ala croata).
Allo stesso tempo, però, l'esperimento Gentile da 1, la fiducia verso un ottimo Melli da 5 e il coraggio nell'utilizzo di Tonut in un momento fondamentale, denota tutte le capacità e l'esperienza di un allenatore come il nostro.
Miglior marcatore della squadra è Marco Belinelli con 19 punti (conditi da 1 rimbalzo, 2 assist e 1 stoppata) ma il titolo di MVP del match è da attribuire al duo Hackett-Poeta.
Il primo con i suoi 12 punti e l'ottima difesa ha dato una grande mano alla macchina azzurra mentre il secondo, pur rimanendo sempre in panchina, è rimasto per quasi 40 minuti in piedi ad incitare e consigliare i propri compagni.
Ora si attendono gli esiti delle altre partite per definire il quadro del Play-off.
La strada intrapresa è quella giusta ma mancano ancora gli ultimi sforzi.

GO AZZURRI!!

Alessandro Falanga 


  Immagini da http://www.fiba.com/it/oqt/italy/2016


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lunedì 4 luglio 2016

FIBA Qualifying Tournament 2016: esordio positivo per l'ItalBasket. Battuta la Tunisia 41-68

Prima uscita positiva per l'ItalBasket di Messina al FIBA Qualifying Tournament 2016. Nuova chiave tattica in evidenza nella vittoria per 41-68 contro la Tunisia

FIBA Qualifying Tournament 2016
Inizia nel migliore dei modi il FIBA Qualifying Tournament 2016 per la nuova ItalBasket di coach Messina.
Gli azzurri sono riusciti a battere la "modesta" Tunisia con il risultato di 41-68 e hanno dimostrato di poter andare avanti nella corsa alle Olimpiadi di Rio.
Più che per le giocate, dato il "dominio" italiano per circa 40 minuti (escludendo i "disgraziati" quattro minuti del secondo quarto in cui la squadra è stata capace di fare 0 punti), la partita ha permesso di cogliere più di un cambiamento sia dal punto di vista tattico che nelle rotazioni.
Dal punto di vista tattico è riscontrabile una vera e propria rivoluzione sia nel gioco difensivo che in quello offensivo.
In difesa, pur con qualche meccanismo ancora da registrare, l'Italia ha mostrato una buona aggressività sull'uomo e una tendenza a spingere l'avversario a giocare nel modo più sfavorevole possibile.
Ciò si è visto quando, per più di un quarto, gli uomini di Messina hanno costretto i tunisini ad allargarsi al massimo, sperando nella mano calda di Roll o El Mabrouk(che si è fatto notare sia per i particolari occhiali che per gli  11 punti messi a referto).
Inoltre, nei momenti chiave della partita, si è assistito a cambi difensivi continui per disorientare l'avversario.
Dal punto di vista offensivo, invece, è stato possibile individuare una serie di carenze che potrebbero
costare caro contro squadre più attrezzate (vedi Croazia e Grecia).
Rispetto al gioco del periodo Pianigiani, fondato sull'allargamento del campo, quello impostato da Messina contempla dei canoni decisamente diversi.
Ricerca ossessiva del ferro, spesso con giocate spalle a canestro, isolamenti continui (cercando di sfruttare le spaziature nel pitturato) e minima circolazione di palla sono le basi del nuovo attacco italiano.
Questo atteggiamento, però, ha spesso messo in difficoltà la nostra squadra che più di una volta si è ritrovata a forzare la conclusione, prediligendo il "movimento" sotto canestro piuttosto che lo scarico sui tiratori, o a prendere "imbarcate" clamorose contro i difensori avversari.
Il tiro da tre, preziosa arma nelle "mani" dei nostri tanti realizzatori dalla lunga, è stato il vero assente della serata con solo 14 conclusioni totali (di cui sei a segno).
Per quanto riguarda le rotazioni, invece, sono stati "svelati" due elementi fondamentali quali la preferenza per un quintetto fisico, in cui Melli gioca un ruolo strategico, e l'annunciato "spostamento" a play di Gentile.
Il FIBA Qualifying Tournament è appena cominciato e la strada da percorrere per raggiungere le Olimpiadi estive è ancora lunga e molto tortuosa.

GO AZZURRI!!

Alessandro Falanga

  Immagini da http://www.fiba.com/it/oqt/italy/2016


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venerdì 1 luglio 2016

Italbasket 2016: ecco i 12 scelti da Messina per il pre-olimpico

Diramata la lista dei 12 che affronteranno il pre-olimpico di Torino. Duttilità tattica e voglia di riscatto saranno le armi principali della nuova Italbasket di Messina
 
I giochi olimpici sono da sempre l'obiettivo primario di qualsiasi atleta.
Possibilità di passare alla storia e fama internazionale (seguita da un cospicuo guadagno tra premi, sponsor ed eventuali record) rappresentano solamente alcuni degli elementi che i "professionisti" dello sport inseguono nella competizione a cinque cerchi.
Se la tua ultima partecipazione risale al 2004 (in cui si sfiorò l'impresa perdendo la finale con l'Argentina), però, la voglia è nettamente maggiore rispetto a chiunque altro.
E' questa la situazione in cui si ritrova la nuova Italbasket di Ettore Messina che si appresta ad affrontare il torneo pre-olimpico di Torino per sperare in un accesso ai giochi di Rio di questa estate.
Proprio questa mattina, dopo le ultime fatiche di preparazione, sono stati diramati i 12 che affronteranno Tunisia, Croazia, Grecia, Iran e Messico nella competizione ufficiale FIBA.
Rispetto alle scorse volte, con la nazionale guidata da Simone Pianigiani, si è avuta una piccola "rivoluzione" che tende a favorire più di un nuovo giocatore.
Con gli ultimi tagli di Pascolo, Abass, Della Valle e Cinciarini (per la prima volta dopo anni fuori dal giro azzurro), infatti, si è definito il quadro completo della nazionale guidata dal vice di coach Popovich.
Italbasket
Per quanto riguarda il reparto play, considerando i giocatori di ruolo, si ritrovano esclusivamente Hackett e Poeta (ripescato da Messina dopo diverse bocciature da parte del suo predecessore).
Considerando la scarsa attitudine del primo a condurre il gioco (essendo predisposto maggiormente a penetrare e, al massimo, tentare lo scarico da fuori) si può pensare sia ad un maggiore utilizzo di Poeta come mente della squadra (ruolo ricoperto più che dignitosamente a Trento) che delle guardie come "costruttori" del gioco (dal già sperimentato Belinelli alla "scommessa" Gentile di cui si è tanto parlato nei mesi precedenti).
Considerando le guardie, il coach si è totalmente sbizzarrito con le scelte (con la gradita sorpresa di Tonut) da far presumere una totale duttilità del reparto (sia da 1, come detto in precedenza, che da 3) in modo da poter cambiare il gioco il maggior numero di volte possibili e disorientare gli avversari.
Fra le ali ,invece, è possibile constatare da un lato una sorta di continuità con le scelte fatte in precedenza da Pianigiani, con lo spot di 4 in cui si alterneranno sistematicamente Datome e Gallinari, mentre dall'altro, grazie alla presenza di due centri puri come Cervi e Cusin, si assiste ad un vero e proprio cambio di paradigma costituito dal possibile "quintetto pesante" con Melli o Bargnani da 4.
L'entusiasmo è alle stelle (dato anche il pezzo da novanta in panchina) e la voglia di mettersi in mostra è tenta.
IN BOCCA AL LUPO!!

GO ITALBASKET!!

I convocati di Messina:
Daniel Hackett, Peppe Poeta, Marco Belinelli, Alessandro Gentile, Pietro Aradori, Gigi Datome, Stefano Tonut, Gigi Datore, Danilo Gallinari, Nicolò Melli, Andrea Bargnani, Marco Cusin, Riccardo Cervi.


Immagini da http://www.fiba.com/it/oqt/italy/2016

Alessandro Falanga


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