martedì 27 settembre 2016

NBA preview: Atlantic Division

Parte lo spazio di approfondimento sull'NBA in collaborazione con back9hours.com. Primo appuntamento dedicato all'Atlantic Division
 
Si rinnova la collaborazione tra palla a spicchi blog e back9hours dopo l'esperienza,purtroppo triste, del torneo pre olimpico.
In questa prima parte (le altre saranno trattate dagli utenti di back9hours e rese pubbliche anche su questo blog prossimamente) si apre ufficialmente lo spazio dedicato all'NBA con la preview dei vari roster nelle singole division.
Cominciamo con l'Atlantic Division dove militano Boston Celtics, Brooklyn Nets, New York Knicks, Philadelpia 76ers e Toronto Raptors.

Boston Celtics: I verdi di Boston hanno cercato di portare avanti una duplice strategia in vista della nuova stagione con il rafforzamento del roster da un lato e l'inserimento di giovani promesse dall'altro. La scelta di Jaylen Brown alla numero tre del Draft ha fatto molto discutere ma le mosse effettuate in free agency, con l'arrivo soprattuto di Horford, hanno frenato le polemiche degli scettici. Per la stagione 2016-2017 si cercherà almeno di replicare quanto fatto lo scorso anno e, magari, di stupire nei PO.
Probabile piazzamento: 5°/6°



Brooklyn Nets: La franchigia newyorkese è in piena ricostruzione e le mosse effettuate nella pre season hanno mostrato pienamente l'obiettivo dei Nets in questo 2016-2017. La squadra è stata totalmente affidata a Brook Lopez e Hollis-Jefferson a cui sono stati affiancati solamente giocatori normali e senza alcuna possibilità di brillare più di tanto. Lin, Foye, Vasquez, Booker e Scola sono ottimi giocatori ma sicuramente non sono stelle e quindi potranno garantire solamente un buon piazzamento. A ciò si aggiunge l'incognita Bennett, ex prima scelta di Cleveland qualche anno fa, ripescato dagli inferi dell'anonimato e riabilitato, almeno sulla carta, al basket che conta.
Probabile piazzamento: 10°/12°


New York Knick: I Knicks, al contrario dei "cugini", si trovano ad affrontare la stagione della verità. Le tante scommesse arrivate via trade o in free agency (su tutti Rose, Lee, Jennings e Noah) potrebbero, se in buone condizioni, far rientrare nell'olimpo della palla a spicchi i blu-arancio ma in caso contrario riporterebbero la franchigia guidata da Jeff Hornacek fra i flop della Eastern Conference.
Solamente il tempo potrà valutare lo stato di salute di una squadra da troppo tempo fuori dal "giro grosso".
Probabile piazzamento: 4°-10°


Philadelphia 76ers: La maggiore novità fra i 76ers è rappresentata non tanto dai giocatori, quanto dal cambio in dirigenza. L'arrivo di Colangelo al posto del "folle" Hinkie (l'uomo che scelse tre centri per tre Draft consecutivi) potrebbe modificare, seppur di poco, l' "andazzo generale". Si puterà tutto su Simmons, scelta n°1 al Draft, sul ritorno di Embiid e sugli scambi, fino alla Trade Deadline di febbraio, per completare un roster povero di guardie e stracolmo di lunghi.
Possibile piazzamento: 13°/15°



Toronto Raptors: L'obiettivo dei canadesi, guidati da un Ujiri scatenato, è quello di migliorarsi rispetto allo scorso anno ed arrivare il prima possibile al titolo. L'impresa è ardua ma non impossibile anche grazie alle conferme di Lowry e DeRozan e di un gruppo, tutto sommato, inferiore solamente ai Cavaliers, ad Est, con cui potrebbe addirittura giocarsela. L'accesso alla finale di Conference è l'obiettivo minimo ma si cercherà in ogni modo di arrivare al record delle Finals NBA.
Possibile piazzamento: 2°





Immagini da: www.nba.com

Alessandro Falanga


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domenica 11 settembre 2016

Riforma Lega A - Due promozioni entro la stagione 2017-2018: meglio tardi che mai

Dopo una sperimentazione fallimentare, la Fip, in accordo con LegaBasket e LNP, decide di aumentare il numero delle promozioni a partire dal 2017-2018. Nonostante la decisione "rivoluzionaria", però, sembra esserci ancora molta strada da percorre per il basket tricolore

LegaBasket A
Tutte le grandi aziende, guardando al futuro e tendando di programmare gli anni a venire, cercano di perseguire la strategia migliore al fine di salvaguardare quanto fatto e, allo stesso tempo, superare gli obiettivi raggiunti in precedenza.
In alcuni casi, però, più che migliorare la propria condizione specifiche realtà tendeno a rafforzare lo status quo e rimanere allo stesso "livello", anche se ciò non permette il salto di qualità che ci si aspetta di solito.
Questa seconda, quanto paradossale, situazione è quella che sta affrontando la Fip nell'annosa discussione sulla Riforma delle promozioni dalla A2 alla A che, oltre a squilibrare i due campionati maggiori italiani, sta complicando la vita un pò a tutte le realtà cestistiche dello stivale.
Andando per ordine, il problema in questione nasce dopo l'unificazione, avvenuta circa due anni fa, tra A2 gold e A2 silver che da un lato permetteva l'approdo al basket semi-professionista a maggiori contesti e dall'altro impediva un pieno sviluppo agli stessi in nome di una subordinazione della nuova lega a causa dell'unica promozione prevista nella massima serie.
Fip
La paradossale situazione, venuta fuori già la scorsa stagione, prevede un mega campionato di 32 squadre con una solo "vincitrice" attraverso la formula dei play off.
Le problematiche che sono sorte a seguito di questo "pasticcio" cestistico hanno determinato due Milano domina su chiunque) ma, contemporaneamente, più penalizzato in termini di progettazione e continuità cestistica.
situazioni tali da rendere il secondo campionato più interessante del primo (dove ormai
Grazie ad un serrato incontro fra Fip, LegaBasket e LNP, però, si è arrivati ad un accordo che, per quanto "rivoluzionario", si mostra ancor debole per una nuova visione del basket tricolore.
In pratica, le federazioni coinvolte, hanno stabilito che, a partire dalla stagione 2017-2018, le promozioni, e di conseguenza le retrocessioni, dalla A2 alla A saranno due e non più una.
Questa presa di posizione, giunta dopo un anno di sperimentazione fallimentare (a cui seguirà anche la stagione prossima), non cammina di pari passo con l'allargamento a 18 squadre del massimo campionato a causa del nuovo format FIBA per le qualificazioni ai campionati internazionali.
Lo stallo creato, nonostante un primo passo verso la modifica dei campionati, porta ad una duplice riflessione che da troppi anni investe la palla a spicchi nostrana.
Da un primo punto di vista si può dire che la decisione presa "cozza" pesantemente con la realtà nazionale.
Infatti, facendo un resoconto degli ultimi finali di stagione, si è assistito ad un "perenne teatrino" comprendente fallimenti, ripescaggi, cessioni di titoli sportivi e chi più ne ha più ne mette.
Questi complicati "intrighi di palazzo", che hanno trasformato il nostro massimo campionato in uno dei meno interessanti d' Europa, hanno avuto solamente il merito di far diventare più "influenti" le grandi squadre (leggi Milano) e rendere più debole tutto il resto del comparto professionistico.
Facendo riferimento ad un altro fattore, invece, si può dire che la gestione Fip-LegaBasket-LNP sulla questione ha avuto ricadute negative anche nell'ambito della nazionale.
In pratica, la Lega A2 nel proprio format prevede la presenza nei roster di diversi under nazionali accompagnati da soli due stranieri.
Negli anni la seconda Lega italiana ha permesso di far emergere diversi talenti (quali, in ordine temporale, Cervi, Pascolo, Tonut, Flaccadori...) che hanno dimostrato il loro valore anche nelle leghe maggiori.
Se la seconda competizione nazionale viene di volta in volta penalizzata, i "giovani" prospetti avranno, quindi, solamente due possibilità: o legarsi definitivamente ad una lega "inferiore" rispetto alla "prima categoria" o, per i più fortunati, tentare il "salto" e sperare in qualche minuto uscendo dalla panchina.
A questo pensiero, inoltre, si può facilmente associare la celebre riforma del 6+6, che come quella delle promozioni tarda ad arrivare per ragioni oscure, in cui, pur dovendo sempre sgomitare per un posto in prima squadra, si potrebbe avere un maggiore vantaggio per le "stelline" nazionali con una svolta anche per la nazionale maggiore.
La "rivoluzione" in casa Fip è appena cominciata ma l' "andamento lento" (citando Tullio De Piscopo) sembra presagire un cambio di marcia solamente con una situazione insostenibile da gestire.

Alessandro Falanga


Immagini da : www.legabasket.it e www.fip.it


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