venerdì 12 settembre 2014

La finale che sospetti

Quando tutti immaginavano un finale quasi scontato ecco che arriva la sorpresa.
La finale che sospetti sarà di scena ai mondiali spagnoli e vedrà di fronte le stelle americane e gli arcigni giocatori della Serbia.
Le due squadre, diametralmente opposte per stazza fisica e tattica, rappresentano il top del basket internazionale dopo aver dominato la fase ad eliminazione diretta.
Il favoritissimo team USA si presenta in gran forma alla finalissima di domenica dopo aver passeggiato anche sulla Lituania.
Il gioco degli americani si è rivelato nettamente superiore a quello di tutti gli avversari incontrati (solo una partita vinta per "appena" venti punti) e i diversi giocatori hanno mostrato le loro doti superiori.
I veri leader del team sono risultati, Irving, giovane play di Cleveland, faro della cabina di regia e primatista negli assist(3.5 asst), James Harden, shoting guard di Houston e mano calda della squadra (13.1 pts), e Kenneth Faried, guida della difesa e rimbalzista di riferimento (7.9 Rbo).
La vera forza degli USA è data dalla panchina che permette svariate possibilità di cambio del quintetto e della tattica di gioco: Curry, Thompson, De Rozan, Drummond e Cousin rappresentano un quintetto di tutto rispetto e di gran lunga superiore a quello titolare di molte altre squadre viste in Spagna.
A tutto questo è da aggiungere il talento e l'esperienza di due campioni come Rose e Gay che con le loro giocate fungono da faro per i giovani compagni di squadra.
La compagine europea ha invece caratteristiche leggermente diverse fondando il suo gioco su un mix fra collettivo e giocate dei singoli nei momenti chiave.
Ispirata, e sorretta, dal fenomeno Teodosic, la Serbia presenta tre caratteristiche fondamentali:
  1. la panchina
  2. l'esplosività delle giovani leve
  3. i 6 lunghi in squadra
L'apporto della panchina è risultato più di una volta fondamentale per i serbi; Bogdanovic, Markovic (partito spesso titolare), Krstic, Kalinic, Katic, Stima, Jovic rappresentano il vero volto degli europei che fondano il loro gioco sul gruppo esaltato dalle giocate dei veterani (Teodosic).
Altro fattore fondamentale è dato dall'esplosività dei giovani serbi e in particolar modo di Bodganovic e Kalinic che hanno mostrato più di una volta di essere degni di scenari  internazionali ben più in vista.
Infine i lunghi, pezzo forte del roster, garantiscono fisicità, intensità difensiva e dominio a rimbalzo permettendo anche di riprende fiato a giocatori fondamentali come Raduljica e Krstic.
Anche se il finale sembra scontato, la partita potrebbe risultare molto divertente.
In particolare sarà curioso vedere come i lunghi serbi riusciranno a gestire la potenza di Faried e Davis e se i vari Teodosic, Kalinic e Bodganovic reagiranno alla pressione della finale e del terribile Team USA.
Chi vivrà vedrà...


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