Divisi fra infortuni e mancate valorizzazioni da parte dello staff tecnico, il destino dei nostri NBA sembrava legato all'accettazione una RS disastrosa, iniziando a considerare anche un eventuale ritorno nel vecchio continente (leggi Bargnani e Datome).
Soprattuto dopo l'All-Star Game, però, si è avuta un'inversione di tendenza che ha permesso ai nostri giocatori di mostrare quanto le loro qualità sino adatte al mondo della National Basketball Association.
Danilo Gallinari: lasciato alle spalle il brutto infortunio della scorsa stagione, Danilo recupera spazio, pian piano, nell'asset dei Nuggets. Pur partendo dalla panchina sembrava recuperare i ritmi di una volta anche se con una certa discontinuità. A dicembre, ritrovata ormai la piena forma, ecco l'ennesimo brutto infortunio (che aveva fatto pensare al peggio) al menisco destro. Tornato dopo tre settimane di stop il Gallo è tornato a cantare. Complice anche l'esonero di Shaw, Gallinari ha preso letteralmente in mano la squadra facendo registrare grandi cifre.
Nelle ultime cinque partite è riuscito a mantenere l'ottima media di 19.2 pts, 5 rbo e 2.2 to , realizzando il suo season high nella partita contro i Milwauukee Bucks (26pts, 7 rbo, 3 to, 1 stl, 1 blk).


Luigi "Gigi" Datome: dopo essere stato liberato dalla "schiavitù" di Van Gundy, Gigi pare aver trovato un ambiente più accogliente, e coinvolgente, in quel di Boston. Pur non avendo giocato tantissimo (solo due apparizioni per ora) Datome è un altro giocatore. Nel "garbage time" contro Cleveland (15 min. con 7 punti, 5 rbo e 1 to) il giocatore è sembrato più sicuro, come dimostrano i diversi tentativi in penetrazione, e più inquadrato nel ruolo. Al di là del discorso presenze, però, Gigi appare molto coinvolto in questa nuova avventura (la dimostrazione è l'abbraccio a Zeller dopo il buzzer contro Utah).
Alessandro Falanga
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