domenica 3 maggio 2015

Quel maledetto secondo: il finale di gara 7 tra Clippers e Spurs


“Parliamoci chiaro, non cambia nulla”. 
Paul su una gamba sola ha appoggiato al vetro il nuovo vantaggio Clippers lasciando un solo secondo sul cronometro della gara e quindi un solo secondo di speranze Spurs
Flavio Tranquillo commenta così l’errore al tavolo per cui il cronometro è partito in anticipo rispetto alla rimessa degli speroni “spoilerando” in un certo senso lo schema previsto da Popovich a Rivers e i propri giocatori. 
Ma siamo sicuri che non cambi proprio nulla? Com’è ben noto, l’arsenale a disposizione di coach Pop per quanto riguarda gli schemi su rimesse nei finali di partita è estremamente ampio, probabilmente nessun allenatore come lui cura così tanto questo particolare del gioco, risultando sempre imprevedibile in ogni situazione gli si presenti contro. 
Tornando alla gara, Pop per l’ultimo possesso tira fuori Duncan inserendo Matt Bonner al suo posto, ovviamente per aprire il campo. 
Con lui c’è Leonard, Belinelli, Parker e Diaw a fare la rimessa. 
Ciò che l’allenatore Spurs voglia far credere alla squadra avversaria è ben chiaro, “siamo in trasferta, metto su i tiratori e ovviamente si va per vincer la partita”. 
Insomma, tutto chiaro, e chiunque tra coloro che sono incollati allo schermo a vedere la partita sembra convinto dall’idea di Pop e percepisce che gli Spurs vogliano andare per la vittoria. 
A questo punto torniamo a Diaw che sta per rimettere in campo. 
Il Francese ha ancora la palla in mano, Leonard blocca per Bonner per poi tagliare verso il canestro con Bobo pronto ad alzare per le infinite braccia dell’MVP delle finals dello scorso anno. 
Il tutto è però interrotto perché, come detto, il cronometro parte in anticipo, il gioco Spurs è spezzato a metà e la rimessa va rifatta. 
Qualcosa cambia? Io credo proprio di sì, ed è evidente rivedendo l’azione. 
Leonard blocca nuovamente per Bonner e taglia verso il canestro ma Barnes, conscio di ciò che era successo in precedenza, si stacca dal proprio uomo per intercettare il passaggio a centro area. 
Il tutto accade con estrema puntualità e i Clippers volano al secondo turno. 
Ridurre a questa situazione una partita fantastica e degna d’essere una gara 7  è un insulto al gioco del basket, ma siamo sicuri che “Non cambia nulla”? 
A tutti è noto di quanto sia anni luce avanti l’NBA e in una gara 7 di questa portata, così sentita e così battagliata, un errore del genere, a mio avviso, non è neanche lontanamente concepibile. 

Antonio Santillo


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