mercoledì 17 giugno 2015

La maledizione di Cleveland: Golden State Warriors campioni NBA 2015

Il binomio LeBron James - Cleveland è sempre stato causa di gioie e dolori per la città dell'Ohio; in ben tre finali disputate con il loro "Re" in campo non è arrivata neanche una vittoria.
Anche questa volta il copione si è ripetuto e gli avversari di turno sono stati gli strepitosi Golden State Warriors.
I giallo - blu dell'esordiente Steve Kerr, abilissimo nel centrare l'obiettivo al primo tentativo, dopo aver dominato la regular season si sono imposti nelle Finals vincendo la serie 4 - 2.
Curry - Thompson (a dire la verità poco incisivo nelle sei gare disputate) - Iguodala&Co. hanno riportato il titolo in quel di Oakland dopo ben 40 anni dall'ultimo anello.
Vince la squadra che ha maggiormente primeggiato dal punto di vista della tecnica individuale e dal punto di vista del gioco, fondato sulla velocità e sull'attacco.
Cleveland sicuramente può ricriminare per le importante assenze (vedi Love e soprattutto Irving) ma LeBron, il suo essere troppo James dipendente(l'ala è presente in tutte le azioni, sia come finalizzatore che come passatore) e la sua inferiorità a livello di cambi (panchina troppo corta e rotazioni spesso sbagliate da Blatt).
ha evidenziato, come tutte le squadre di
MVP delle Finals l'insolito Andrè Iguodala, ombra dell'MVP Curry per tutta la serie, che parte nel quintetto titolare come 4 tattico e imposta una partita tutta fisico e triple.
Altro protagonista assoluto è stato lo stesso Steph Curry( gara 6 strepitosa con prestazione da 37 punti) che con la sua classe ha saputo sempre tenere in piedi la squadra sin dalla prima partita.
Vince dunque la squadra più organizzata, più talentuosa e con la panchina più lunga.
Quest'ultima fondamentale con risorse impensabili come Livingston (protagonista in gara 4), Barbosa, Lee (ritrovato dopo l'infortunio) ed Ezeli.
I Warriors sono riusciti a mostrare la loro forza anche nei play - off (al contrario di Atlanta, Est, che ha deluso parecchio) confermando il trend positivo della RS.
vincitrice ad
Ultimo appunto è quello riguardante un altro dei protagonisti presenti: Draymond Green.
Circa tre mesi fa, in occasione di una sconfitta proprio contro Cleveland, l'ala si scontrò nientemeno che con Sir. Charles Barkley.
Il lungo ex Suns e Pistons, riferendosi al 23 dei Warriors lo definiva "troppo piccolo per il suo ruolo e poco duro in campo" .
A questo piccato commento replicò Draymond affermando: "Magari pensa che non possa vincere mai un titolo NBA perchè lui neanche ne ha vinto uno".
Colpito ed affondato.

Complimenti ai Golden State Warriors


Alessandro Falanga


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